Lettera di Natale 2008

LETTERA DI NATALE 2008

Natale non è solo una data, una celebrazione.
Non appartiene esclusivamente alla storia.
Non è solo un giorno, ma tutta la vita!

Quel primo Natale lontana da casa, la casa-città-patria dov’ero nata e vissuta.  Sembra impossibile, un quarto di secolo è volato via trasformandomi la vita ma non i ricordi.  Sono rimasti vividi, non nel senso della nostalgia, ma delle cose care da ricordare.  Dicembre 1983.  Avevamo finalmente una casa, sia pure in affitto.  Dopo un periodo di buio adattamento trascorso in un “bachelor” al primo piano di un anonimo caseggiato del  centro città, ci eravamo trasferiti lassù in collina, tra il verde di boschi e giardini.  Mio marito, i nostri tre figli adolescenti, ed io non più giovanetta.  Esuli dalle turbolente battaglie sindacal-politiche dell’Italia degli “anni di piombo” e dai mai accettati ricatti dell’immorale “tangentopoli”.

Da sempre i nostri Natali erano stati vissuti intensamente.  Fin da bambini.  Per tradizione familiare e per educazione personale.  La preparazione, la vigilia, il presepio, la messa della mezzanotte….. e poi il gioioso convivio della numerosa famiglia.  Qui invece, sia pure immersi nella natura incontaminata dell’accogliente terra canadese, eravamo soli.  Una piccola famiglia di cinque.  Senza parenti e senza amici.  Ma eravamo tutt’uno, “come le cinque dita della mano” ci ripetevamo.  E ci aspettava il futuro.  Avremmo celebrato in modo nuovo il nostro Natale, questa volta significava davvero nascere a vita nuova, ri-nascere.

Andai in giro per negozi e grandi magazzini, alla ricerca di statuine per allestire un presepio.  Sarebbero bastate almeno le tre principali figure, la sacra famiglia!  Niente da fare, non se ne parlava nemmeno.  Eppure nelle chiese cattoliche il Presepio prendeva forma da oltre un secolo di presenza evangelizzatrice.  Oggi è diverso, c’è abbondanza di tutto, del necessario, del voluttuario e del superfluo.  Perfino nell’oggetistica sacra.

Nel soggiorno della nuova abitazione c’era un caminetto (non ricordo bene se funzionante).  Nostro figlio, che da sempre  aveva manifestato la vocazione di scultore-riciclatore, oggi affermato e riconosciuto, sbozzò da due ceppi di legno le figure di Maria e Giuseppe, modellò il Bambino e lo depose nell’improvvisata culla di trucioli.  Quale commozione e quale suggestione! (la foto di quel primo nostro essenziale presepio di famiglia-migrante divenne copertina dell’edizione natalizia del giornale comunitario locale).

Qualche anno dopo….. alla vigilia del Natale 1990 nacque il nostro primo nipote, non lo chiamammo Gesù Bambino, come nella famosa canzone di Lucio Dalla, ma col cuore lo associammo al Bimbo della Natività.  Sei anni dopo, nello stesso giorno di dicembre, nacque il cuginetto Samuele….. e poi arrivarono Paolo e Luca.  In un quarto di secolo la nostra famiglia si è moltiplicata, diventando da italiana italocanadese, e da italocanadese multietnica.  L’identità italiana e la tradizione cristiana rimarranno vive grazie a quanto sapremo trasmettere a figli e nipoti, nello stesso tempo dovranno poter convivere, in armonia ed equilibrio, con altre eredità ancestrali, francofona, giamaicana, greca….. ma soprattutto con l’evolversi dell’identità interculturale canadese.  “I figli non sono vostri, sono figli del futuro” ci ricordava, e ci ricorda a maggior ragione oggi, il grande Tagore.

Mi piace associare il sensibilissimo poeta di Calcutta alla grande generosissima Madre Teresa, che nella poesia-preghiera Vivi la vita non fa altro che invitarci a vivere ogni giorno il Natale, perchè ogni giorno si nasce, e si può ri-nascere.

Anna del Pacifico

lettera_natale2008

VIVI LA VITA

La vita è un’opportunità, coglila
La vita è bellezza, ammirala
La vita è beatitudine, assaporala
La vita è un sogno, fanne una realtà
La vita è un dovere, compilo
La vita è un gioco, giocalo
La vita è una ricchezza, conservala
la vita è amore, godine
La vita è un mistero, scoprilo
La vita è promessa, adempila
La vita è tristezza, superala
La vita è un inno, cantalo
La vita è una lotta, accettala
La vita è un’avventura, rischiala
La vita è felicità, meritala
La vita è la vita, difendila

(Madre Teresa di Calcutta)