A Papa Giovanni Paolo II

A Papa Giovanni Paolo II

Una mano calda accarezzava bambini,
una bocca di Padre baciava bambini,
sorrideva al sorriso di tanti bambini.
Un mare di folla festosa pregava,
e Caino era nascosto lungo le transenne:
distese la mano adulta armata e crudele,
venuta da lontano, rabbiosa, assassina,
e vile sgranò piombo rovente
come un maledetto rosario di Satana
sul più “Bambino” degli uomini.
I chiodi che l’uomo oggi ha forgiato
volutamente scagliati sul corpo proteso
a salutare amiche e callose mani,
sono gli stessi forgiati per Cristo…
Poi Caino placò la sua furia omicida.
Oggi mi spaventa la luce del sole
Perchè non sono più libero di berlo
a grandi sorsate con amore e libertà.
Non mi resta che andare con questa
preghiera, rimpastata d’amare lacrime.
E mi sento un ammasso di macerie
chiudendomi nel bunker di casa mia,
e l’altare del cuore si spalanca
e scorre preghiera e staccia speranze,
mi manca credere a regali di fiori,
tanto è triste il giorno che si schiude,
e domani e dopo ancora, se oggi
non mostrate almeno un’unghia d’amore.

14/maggio/1981

Una poesia scritta dopo l’attentato al papa pubblicata a Montreal e in Italia soltanto.