Le ferite del cinque dicembre *

Un gemito nell’aria dicembrina
Si spande fra case immote.
L’asfalto si macchia di sangue,
sulla strada greve il silenzio.
Chi geme? Chi piange? chi vive
con la triste morte nel cuore?
Son io Madre mia pensandoti.
Ogni chiesa ha i tuoi passi,
Ogni altare le tue ginocchia,
Cristo e Santi le tue preghiere.
Gli Angeli non hanno sorretto
Il tuo cammino di donna, di madre.
Le preghiere non hanno ricevuto
pieta, sorde a Cristo e ai Santi?
Sono io il tuo angelo che ricorda
Quanto erano dolci le tue carezze.
Penso a quell’amica morte
per tornare vicino a te, a curarti
le ferrite del cinque dicembre.
* Il cinque dicembre 1966, mia madre
venne investita da una macchina sulle
strisce pedonali e trovò la morte.
Vancouver 5/12/1971