S’ingrigia il cielo

A questi passi fuggitivi
dalla mia madre terra,
a questi passi tornati ad essa,
chiedo di parlarmi di te
ragazza dagli occhi azzurri,
che ho amato tanto, tanto amato.
Mi ritrovo solitario, senza meta,
ai margini d?una anonima strada
che mi porta all?azzurro mare
che la “mia” città ha vicino.
Mi avvoglia almeno per un?ora
questa sabbia dorata, e ricordo:
Sopra le tue orme ragazza mia
per gioco e tu ci sorridevi
i miei piedi le cancellavano.
A questa sabbia che da sudore
tanta è l?arsura del sole d?agosto,
lento e incerto sarà il mio cammino
e tu occhi azzurri, pian piano
te ne andrai dalla memoria come
vecchio ricordo. Mai avrei creduto
dover sentire l?amara parola d?addio,
ora è tardi, una morte mi vive dentro.
A questi passi senza orme vicine
ho chiesto di ridarmi almeno l?ombra
di chi mi correva davanti o accanto.
La mia vecchia voce persa con l?onda
se dovessi urlare tutto il dolore.
S?ingrigia il cielo, meglio che scappi
fra le mura dove spendo solitudine.