El Niño sta per finire: farà meno caldo? Scienziati divisi: sì, ma la prossima estate sarà ancora bollente

diPaolo Virtuani Secondo gli esperti c'è il 60% di possibilità che La Niña, la condizione fredda opposta al Niño, si svilupperà tra aprile e giugno. Nell'emisfero Nord gli effetti si faranno sentire non prima del prossimo autunno-inverno

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La buona notizia è che El Niño sta per finire. 
Quella meno buona è che il riscaldamento complessivo degli ultimi due anni proseguirà anche per il resto del 2024, almeno alle nostre latitudini. 

Lo indicano gli scienziati americani del Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administrazion) che su questi temi è un po’ come la Cassazione. In un aggiornamento pubblicato l’11 aprile titolano addirittura: «Pescatori, tornare a pescare».

El Niño e La Niña

El Niño (significa «Il Bambino», inteso come Bambino Gesù, ndr) è il nome dato dai pescatori di Ecuador e Perù al riscaldamento delle acque che periodicamente tornava ogni 5-6 anni intorno a Natale e faceva sparire i pesci. Meteorologi e climatologi hanno però capito che questo fenomeno, in apparenza locale, era molto più complesso (l’hanno infatti chiamato Enso-El Niño Southern Oscillation) e coinvolge buona parte del clima del Terra. 

El Niño porta siccità in alcune zone (Asia e Africa), piogge più abbondanti in altre e complessivamente più caldo su tutta la Terra

In una fase come quella attuale, El Niño – che, ricordiamolo, è un fenomeno naturale non dovuto ai cambiamenti climatici – va però a sommarsi al riscaldamento globale antropico e infatti negli ultimi due anni le temperature hanno superato ogni record precedente. 

Al termine di El Niño, il Pacifico orientale si raffredda per la risalita di acque più fredde: questa fase opposta è stata chiamata La Niña. Le acque profonde portano anche molte sostanze nutritive e richiamano i pesci. Ecco perché il Noaa ha esortato che è giunta l’ora di tornare a pescare.

El Niño sta per finire, ma la Terra non si raffredderà di molto

El Niño è terminato?

Con i cambiamenti climatici, anche il periodo di ritorno di El Niño si è abbassato. Da una media di 5-7 anni circa, ora si è ridotto a 3-4. Ma la fase attuale è terminata? 

Martedì 16 aprile l’Ufficio meteorologico dell’Australia e quello dell’India hanno dichiarato ufficialmente che la fase El Niño si è conclusa

Il Noaa è più cauto e indica con una probabilità dell’85% che sia effettivamente terminato e che tra aprile e giugno si instauri una condizione neutra di transizione, con il 60% di probabilità che tra giugno e agosto si passi alla fase di La Niña

La quale, però, si farà sentire nell’emisfero Nord con l’85% di probabilità non prima del prossimo autunno-inverno. Ecco perché, per noi che viviamo nell’emisfero boreale, i primi effetti di una fase più fresca non saranno avvertibili prima di 6-8 mesi e ci aspetta ancora un’altra estate molto calda.

Bruschi cambiamenti: più colpita l’Africa

«Questi veloci cambiamenti tra le due fasi potrebbero però essere collegati ai cambiamenti climatici», avverte la Fao. «I due cicli sono molto più veloci ultimamente e fanno diminuire la possibilità di adattarsi ai cambiamenti», dice Marion Khamis, specialista della gestione dei rischi regionali della Fao. Da gennaio l’Africa occidentale sta battendo i record di calore a causa del Niño. «La siccità in Africa meridionale sembra essere alimentata principalmente dal Niño», ha detto Joyce Kimutai, dell’Imperial College di Londra. Il governo del Burundi e il rappresentante locale delle Nazioni Unite hanno lanciato un appello per ottenere aiuti dopo gli «effetti devastanti» delle piogge stagionali aggravate dal Niño che hanno causato quasi 100 mila sfollati.

19 aprile 2024

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