Al raduno dei vespisti: «Kuwait-Pontedera? Ho percorso 6 mila chilometri»

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Pontedera– Sul piazzale gremito di circa 12 mila Vespa (e di oltre 24 mila appassionati), Patrizia, palermitana, seduta sulla sua ET3 dei primi anni Settanta, racconta una passione fatta non solo di due ruote: «La storia con mio marito Giandomenico per esempio, è cominciata perché lui mi prestò la sua PX. Sa com’è, il mio scooterone giapponese era guasto e… da cosa nasce cosa. Risultato? Ora abbiamo due bambini, Giacomo e Ginevra, oltre a nove Vespa, di tutte le epoche, in garage».

Dietro di lei due ragazzoni, su una GTS nuova con targa della Macedonia: sono Goran e Leonid, padre e figlio (il babbo pilota d’aerei): «Abbiamo percorso mille chilometri fino a Lubiana, poi altri 600 da Lubiana a Pontedera. È un modo bellissimo e diverso di viaggiare».

Dopo di loro attira la nostra attenzione Julie Pound, capelli argentei con taglio a caschetto, a Pontedera con il marito. Julie è nientepopodimeno che la presidente (e l’anima) del Vespa Club d’Australia, un sodalizio forte di circa mille membri «a dire il vero — spiega — l’Australia è forse il Paese meno adatto a un mezzo di trasporto come la Vespa, eppure la passione per lo scooter Piaggio ci permette di superare il fatto che le città sede dei principali Vespa club (Melbourne, Sidney e Adelaide per esempio) sono separate tra loro da almeno mille chilometri di deserto».

In tema di deserti, l’esperto è Fahad, partito dal Kuwait (che dalla cittadina Toscana dista 6 mila chilometri e 3 settimane di viaggio) in sella alla sua Vespa 300 GTS che «si è confermata agile, affidabile e molto comoda», altri vespisti di lunga percorrenza sono quattro sorridenti rappresentati del Vespa Club Kumamoto, arrivati in Vespa dal Giappone, «ma — tengono a precisare — non in sella partendo da Tokio: ci sarebbe voluto troppo tempo e poi c’è il mare da attraversare. Anche se per la Vespa non c’è nulla d’impossibile».

Per tutti i partecipanti d’obbligo la visita al Museo Piaggio, ricavato in un’ala dello storico stabilimento e straripante di esemplari d’epoca. I membri delle varie, coloratissime delegazioni, allegri e chiassosi fino alla soglia del museo, rivelano un rispetto quasi religioso una volta entrati nella struttura, in adorazione di fronte agli antenati dello scooter in sella ai quali sono arrivati nella cittadina toscana.

Del resto, con oltre 19 milioni di esemplari prodotti, commercializzati in 114 Paesi, lo scooter di Pontedera rimane una delle testimonianze più trasversali e apprezzate delle eccellenze Made in Italy, imitate, ma mai eguagliate.

22 aprile 2024 (modifica il 22 aprile 2024 | 11:41)

22 aprile 2024 (modifica il 22 aprile 2024 | 11:41)