Category Esteri

In Finlandia, il reattore nucleare più potente d’Europa e il primo deposito per le scorie

Samuele Finetti, inviato a Rauma, ripreseFrancesco Merlini/Prospekt / Samuele Finetti, inviato a Rauma, e Francesco Merlini/Prospekt / CorriereTv Sulla costa occidentale della Finlandia, a Olkiluoto, un anno fa è stato attivato il quinto reattore nucleare del Paese, il più potente in Europa. Qui l’energia atomica è percepita come parte della transizione ecologica: prevale il pragmatismo della popolazione, inclusa quella che abita vicino all’impianto, anche per ragioni geopolitiche: rendersi autonomi dalla Russia. 02 maggio 2024 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ucraina, la distruzione della città di Chasiv Yar

Mesi di implacabile bombardamento dell'artiglieria russa hanno devastato la città strategica nell'Ucraina orientale di Chasiv Yar. È quanto mostrano riprese di droni ottenute dall'Associated Press, dalle quale emerge che appena un edificio è rimasto intatto. Case e uffici comunali sono carbonizzati in una città che un tempo aveva una popolazione di 12.000 abitanti e ora è quasi abbandonata. Chasiv Yar, immersa in campi verdi e boschi, sembra emergere da una visione apocalittica. La distruzione ricorda quella delle città di Bakhmut e Avdiivka, che l'Ucraina ha ceduto dopo mesi di bombardamenti e enormi perdite per entrambe le parti. La città strategicamente importante è da mesi sotto attacco da parte delle forze russe. Catturarla darebbe alla Russia il controllo di una collina da cui attaccare altre città che costituiscono la spina dorsale delle difese orientali dell'Ucraina. Ciò porrebbe le basi per un'offensiva russa potenzialmente più ampia che, secondo i funzionari ucraini, potrebbe avvenire già questo mese. La Russia ha lanciato ondate di assalti a piedi e con veicoli blindati contro le truppe ucraine di Chasiv Yar, in inferiorità numerica, che sono rimaste disperatamente a corto di munizioni mentre aspettavano che gli Stati Uniti e altri alleati inviassero nuovi rifornimenti. File di condomini di media altezza a Chasiv Yar sono stati anneriti dalle esplosioni, perforati da buchi o ridotti a cumuli di legname e muratura. Case ed edifici civili sono gravemente danneggiati. La cupola dorata di una chiesa è rimasta intatta ma l'edificio appare gravemente danneggiato. Nel filmato girato lunedì e ottenuto in esclusiva da AP non sono stati visti soldati o civili, a parte un uomo solitario che camminava in mezzo a una strada tra strutture distrutte. 02 maggio 2024 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Padre Pio, la storia: la beatificazione (25 anni fa), le stimmate, le 16 ore al giorno in confessionale, i timori di «un disastro di anime»

diGian Guido Vecchi Sono passati venticinque anni da quando Padre Pio salì agli altari, beato dal 1999 e poi, nel 2002, santo. Eppure ci sono scaffali di libri nei quali la sua immagine continua ad alternarsi ai sospetti che lo hanno braccato per tutta la vita, anche e soprattutto dentro la Chiesa: tutta la storia, dall'inizio

Stati Uniti: dilaga la protesta contro Israele nei campus. Scontri, feriti e arresti in molte città

Unicef: allarme per i bambini in Libano, grave crisi per la guerra a GazaUn nuovo rapporto dell'Unicef in Libano sottolinea la crescente sofferenza dei bambini nel paese, alle prese con una serie di crisi aggravate dal conflitto. Il Rapporto «Caught in the Crossfire: The Impact of Six Months of Conflict on Children in Lebanon» (“Catturati nel fuoco incrociato - L'impatto di sei mesi di conflitto sui bambini in Libano”), rileva un'impennata dei bisogni umanitari in tutto il Libano, a seguito degli attacchi aerei che hanno progressivamente colpito più a fondo un Paese già provato da una lunga crisi economica e politica. L'Unicef ha già messo in guardia sulle incessanti e sovrapposte emergenze del Libano e sul loro impatto sui bambini e sull'istruzione. Oggi queste emergenze sono aggravate da attacchi aerei quasi quotidiani. Oltre ai bambini uccisi e ai numerosi feriti, 30.000 bambini sono stati sfollati. Le infrastrutture su cui i bambini fanno affidamento sono state distrutte, inclusi danni significativi alle stazioni idriche, negando così a 100.000 persone l'accesso all'acqua potabile. Circa 23 strutture sanitarie - che servono 4.000 persone - sono chiuse a causa delle ostilità. Se il conflitto dovesse continuare ad aggravarsi, l'Unicef avverte che le ripercussioni sui bambini saranno devastanti.

Usa, proteste pro Gaza in diverse università: le immagini da New York a Los Angeles

Decine i manifestanti pro Gaza arrestati nel campus della Columbia University. La polizia ha fatto irruzione da una finestra al secondo piano di un edificio appena l'Università ha fatto partire una richiesta di intervento, il segnale che gli agenti attendevano dopo aver circondato il campus. Gli agenti puntavano a sgomberare la Hamilton Hall occupata dagli studenti filopalestinesi che hanno bloccato l'accesso dalle prime ore del mattino di ieri. Scontri sono stati segnalati anche durante una protesta nel campus dell'Università della California, nell'ultima escalation di manifestazioni contro la guerra tra Israele e Hamas che si sono diffuse nei campus universitari di tutta la nazione. I tafferugli sono scoppiati quando un gruppo di attivisti pro-Israele si è presentato al campus con l'intenzione di rimuovere il raduno filo palestinese. 01 maggio 2024 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Proteste alla Columbia University: il botta e risposta tra la studentessa e i reporter diventa virale

Il botta e risposta tra una studentessa della Columbia University e i giornalisti. Johannah King-Slutzky ha chiesto all'Università newyorkese di garantire cibo e acqua a chi sta occupando il Campus e i reporter le fanno notare che la richiesta non è coerente. "Noi stiamo dicendo prima di tutto che ha l'obbligo di garantire i pasti agli studenti, che pagano la retta per il cibo", dice la studentessa che aggiunge: "Noi stiamo chiedendo aiuti umanitari di base. Tipo, per favore le persone possono avere un bicchiere d'acqua?". Il video è diventato virale. 01 maggio 2024 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dov’è proibito manifestare per Gaza

C'è una parte del mondo dove le manifestazioni a favore della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza non sono più consentite. Questa parte del mondo si trova in Medio Oriente. Sono Paesi arabi? Sì, all'inizio c'erano state in tutte le piazze del mondo arabo delle manifestazioni a favore del popolo palestinese. Ma adesso non se ne vedono più. Al Cairo ci sono stati arresti di recente, quando qualcuno ha cercato di nuovo di scendere in piazza a favore di Gaza.Lo stesso è accaduto in Marocco, dove addirittura si stanno già tenendo dei processi per molti manifestanti che hanno osato scendere in piazza a favore di Gaza. E il Paese dove il numero di arrestati è più vasto è la Giordania. Sono oltre  1000 gli arrestati per avere manifestato a favore di Gaza. È una situazione quindi molto diversa da quella che abbiamo nei nostri Paesi, in particolare qui negli Stati Uniti, dove per esempio a New York, la città dove vivo, continua l'occupazione di diverse sedi universitarie da parte dei manifestanti pro Gaza ed è una una protesta dove c'è anche una componente religiosa forte.Ci sono dei gruppi e dei collettivi di manifestanti, soprattutto ragazze islamiche, che cinque volte al giorno pregano, rispettano l'obbligo, cinque preghiere diurne. E questa è una cosa che qui in America ha il massimo rispetto. Questo è un Paese dove la libertà di culto, la libertà di religione, viene presa molto sul serio. Questo contrasto tra quello che accade qui in America e quello che accade in diverse parti del mondo arabo sulla questione di Gaza è importante perché nelle manifestazioni di giovani americani spesso si sente intonare anche lo slogan "death to Israele", morte a  Israele, ma anche "death to America", morte all'America.Ecco, sarebbe bene invece che questi giovani avessero consapevolezza del importanza dei valori del Paese in cui abitano degli Stati Uniti d'America, a cominciare dal Primo Emendamento che tutela la loro libertà di espressione. 01 maggio 2024 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Violenze e scontri in testa al corteo del Primo Maggio a Parigi: le cariche della polizia

Momenti di tensione poco dopo la partenza della manifestazione da Place de la République A Parigi, il corteo per il Primo Maggio è partito poco dopo le 14.00 da Place de la République verso Place de la Nation. ​In testa al corteo si sono verificati subito momenti di tensione. Secondo quanto riferito dalla polizia "elementi radicali hanno tentato di danneggiare la manifestazione" ma sono stati fermati. Dopo diversi interventi degli agenti con cariche di alleggerimento è tornata la calma.I video che circolano sui social documentano anche alcuni feriti che sono stati curati sul posto. 01 maggio 2024 © RIPRODUZIONE RISERVATA

I campi tendati del Masai Mara in Kenya sommersi dall’acqua, turisti dispersi: le ricerche con l’elicottero

I campi tendati del Masai Mara Reserve in Kenya sommersi dall'acqua: si presenta così la situazione nell'area dei safari popolata da decine di campi tendati più o meno di lusso. Decine di turisti sono rimasti intrappolati dopo che il fiume Talek ha rotto gli argini e inondato decine di ettari di terreno. Alcuni sono dispersi. Avviate le ricerche con l'elicottero, come testimonia questo video pubblicato dalla Croce Rossa che opera nel Paese. «Collaborando con il governo nazionale e della contea di Narok, il Mara Elephant Project e i membri della comunità, abbiamo salvato 36 persone in aereo e altre 25 attraverso una squadra di soccorso acquatico» si legge su X. 01 maggio 2024 © RIPRODUZIONE RISERVATA