Cile, un giorno di permesso per lutto in caso di morte di un animale domestico: c’è la proposta di legge

diAlessandro Vinci Quattro deputati di diversi partiti hanno raccolto l'appello del giornalista e conduttore tv José Antonio Neme: cosa prevederebbe la norma

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Chi possiede un animale domestico lo sa perfettamente: cani, gatti, volatili, roditori e consimili finiscono spesso per diventare autentici membri della famiglia. Il fatto è che lo Stato, malgrado i recenti sforzi sul tema dell’Intergruppo parlamentare guidato da Michela Vittoria Brambilla, ad oggi continua a non riconoscerli come tali. Accade anche in Cile, dove nei giorni scorsi è stata presentata una proposta di legge all’avanguardia: quella di concedere un giorno di permesso lavorativo o scolastico a chiunque dovesse trovarsi in lutto per la morte di una creatura d’affezione. Quattro i deputati promotori dell’iniziativa: Daniella Cicardini e Daniel Manouchehri del Partito Socialista, Pamela Jiles del Partito Umanista e Diego Schalper del Partito del Rinnovamento Nazionale. A spingerli a effettuare questo passo, i ripetuti appelli del popolare giornalista e conduttore tv José Antonio Neme, che dopo aver perso il proprio bulldog francese ha invitato sui social il mondo della politica a prevedere in casi analoghi «un giorno per onorare la memoria dell’animale domestico e per poter vivere intimamente il dolore».

Strada in salita

Legge Duque (dal nome del quattrozampe in questione): così Neme ha fin da subito battezzato il progetto. «Tutti i lavoratori che hanno perso il loro animale domestico meritano che la legge ne riconosca il dolore e conceda loro un giorno lavorativo di lutto», ha ribadito in uno dei suoi ultimi post Instagram. Detto fatto – si direbbe –, ma l’iter per tramutare la proposta in legge si preannuncia lungo e complesso. Non solo, infatti, il testo dovrà essere discusso e approvato sia dalla Camera che dal Senato, ma andrà anche accompagnato da specifiche modifiche del Codice del lavoro e della Legge generale sull’istruzione. Dopodiché per renderlo materialmente attuabile occorrerà inoltre far sì che le persone inseriscano i propri animali domestici in un apposito registro nazionale e ottengano, al bisogno, un certificato di morte da parte del veterinario. «La legge Duque riconosce giustamente che in ogni casa cilena l’animale domestico fa parte della famiglia – ha spiegato Cicardini –. E per questo siamo dell’opinione che, se oggi ci sono spazi e rispetto per elaborare il lutto quando muore una persona cara, crediamo che quando muore un animale domestico chi se ne prende cura abbia il diritto di vivere questo impatto emozionale e questo dolore nello stesso modo». 

Cosa prevede la legge italiana

Come illustrato in questo articolo del 2019 (rimasto attuale), anche in Italia attualmente non esiste alcuna legge che riconosca il congedo per lutto dopo il decesso di un animale domestico (mentre quando muore un parente si può usufruire di tre giorni di permesso retribuito all’anno). Tuttavia già nel 2007 la Cassazione aveva affermato l’esistenza di un simile diritto a fini assistenziali. Secondo gli ermellini, infatti, «la non cura di un animale di proprietà integra il reato di maltrattamento», perciò l’assistenza costituisce un «grave motivo familiare e personale» in forza del quale è possibile avere accesso a permessi retribuiti

16 aprile 2024 ( modifica il 16 aprile 2024 | 17:44)

16 aprile 2024 ( modifica il 16 aprile 2024 | 17:44)